“Sul dorso impunemente”
Installazione sul calanco
1200 metri di rete blu in polietilene, 2000 tubi in ferro di 100 cm.
Un luogo, i calanchi, vissuti dalla popolazione più come maledizione che come risorsa.
L’installazione, a Pisticci, scatenò molte discussioni fra la gente.
I cittadini si chiedevano a cosa potesse servire quella rete: come protezione per gli animali, per catturare gli animali, come rete segnaletica per servizio fotografico sui calanchi a cura dell’Istituto Geografico Militare.
La più affascinante delle osservazioni che mi venne fatta fu: rete acchiappa fulmini.
“Mi spiego meglio” (mi disse l’interlocutore) e con fare molto serio, come chi le avesse pensate tutte, sentenziò.
“Qui a Pisticci non piove da 2 anni, c’è da dire che qui intorno un po’ di acqua l’ha fatta, ma quando le nuvole arrivano su questo paese come per una maledizione si dissolvono, allora questa rete, ho pensato, è fatta di un materiale che attira i fulmini e così arriva la pioggia.”
L’osservatore, scoprii in seguito, faceva di mestiere il contadino.
C’è da dire che il pomeriggio del 5 Agosto, il primo giorno che iniziai ad installare la rete sul calanco, nel cielo arrivarono le nubi, non ci furono lampi e tuoni ma cadde la pioggia.